La famiglia non era fatta per me.
Ora non ho più rimpianti.
Ho ricordi come braci nella cenere,
come crespe stelle coperte,
e stanno lì, vecchie bestie inorridite.
Non odo passi, né profumi, né
odorosi campi.
Ogni tanto riappare qualcosa allo specchio:
ricordo di piedi nudi che scendono al buio scale
per cercare, vedere da vicino la morte.
“Vai, vai, bambina! Dove sono, tutti?”
La famiglia è lontana, scesa nel buio,
là, immobilizzata da una luce lunare fredda,
è in posizione d’attacco.
Ecco la morte.
Gabriella Maleti
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